Siamo tornati in Giappone in gruppo. Alcuni di noi tornavano per la seconda, chi per la quarta volta, chi non sa più contarle, chi per la prima. Affascinati dal cibo, dai Giapponesi, dalle città, dalla natura, dal Giappone, ognuno aveva le sue preferenze e in due settimane, che sono poche per una terra così vasta e con così tante cose da vedere e fare, questo è il diario di quello che abbiamo assaporato del Giappone.
01/12/2010
Partenza alle 15.30 da Roma per Tokyo. Arriveremo il giorno dopo a Tokyo visto che ci aspettano 12 ore di volo e ci sono 8 ore di fuso orario.
02/12/2010
Atterriamo alle 11 all’aeroporto di Narita e prendiamo il Narita Express per 2190 yen e con altri due cambi di treno arriviamo al nostro albergo Ryokan Kangetsu, dove abbiamo prenotato due camere in stile tradizionale con bagno privato, molto piccole e con il futon come letto. L’albergo è molto carino e si trova in un quartiere tranquillo, ha degli spazi comuni con accesso ad internet e gli onsen, vasche termali per uomini e donne separate. Il pomeriggio facciamo un pranzo tardivo nel quertiere di Katama, il primo pranzo giapponese è con la tempura di verdure e di pesce, e dopo una passeggiata torniamo in albergo per riposare.
03/12/2010
La giornata è dedicata inizialmente al quartiere Akihabara alla ricerca di una fotocamera, solo che scopriamo che in questo momento non è affatto conveniente comprare. Ci muoviamo dopo pranzo, dopo che qualcuno ha fatto una bella scorpacciata di sushi, e prendiamo la metro per scendere alla fermata Harajuku. Cominciamo a passeggiare per Omotesando dori, una via commerciale, che si trova in una zona molto curiosa e con stradine molto diverse tra loro.
La cena è nel quartiere di Shibuya e poi a dormire che ancora dobbiamo completamente assorbire il fuso.
04/12/2010
Questa mattina abbiamo appuntamento con un amico italiano che ormai abita da 10 anni in Giappone. Faremo qualche giro per Tokyo con lui partendo da Shinjuku, il quartiere dove vive e lavora, che è un quartiere di ritrovo per giovani, con attrattive serali di tutti ma proprio tutti i generi, e negozi di più piani di elettronica e altro.
Nella tarda mattinata ci dirigiamo con la metro verso Asakusa, quartiere dove sorge uno dei templi più importanti della città, il tempo Senso-ji, cui si accede da una stradina con bancarelle di ogni genere. A pranzo sperimentiamo la soba, un piatto di pasta simile agli spaghetti, accompagnata da pesce, carne o verdure fritte.
Raggiungiamo a piedi il quartiere Ryogoku, dove si trova lo stadio del Sumo e diverse scuole di Sumo. Il quartiere a parte altri musei e qualche tempio, non è molto interessante. Noi eravamo alla ricerca di scuole di sumo ma non abbiamo avuto molto successo.
Sono ormai quasi le 18 e ci spostiamo verso Shibuya, dove facciamo un giro tra negozi luminosi e scintillanti in attesa dell’ora di cena in un ristorante dove abbiamo mangiato piatti giapponesi buonissimi.
05/12/2010
Oggi visitiamo Kamakura, a poco meno di un’ora di distanza da Tokyo partendo dalla stazione Shinagawa, questa città è stata capitale dell’impero Edo dall’anno 1185. La città ha numerosi templi, ma i turisti e i giapponesi hanno sicuramente interesse a vedere la grande statua del Buddha, Daibutsu, il secondo Buddha per ordine di grandezza del Giappone alta 11,4 metri. Il Daibutsu si trova all’interno del tempio Kotoku-in.
Vicino a questo tempio si trova il tempio Hase-dera dedicato alla dea Kannon, che sorge in un’area molto vasta e suggestiva ed offre una vista sulle spiagge e sulla città di Kamakura.
Andiamo alla ricerca di un posticino per mangiare e Lorenzo ci porta in un ristorantino giapponese, di quelli molto spartani, dove mangiamo degli ottimi piatti al curry, e ho la conferma che in Giappone la cucina ha numerosi sapori e non si tratta di solo sushi.
Il giro per la città continua, tra stradine nascoste e strade principali, e approdiamo nel tardo pomeriggio, che è ormai buio, al tempio Tsurugaoka Hachiman-gu, un complesso molto grande che è forse più interessante alla luce del giorno, noi siamo riusciti a vedere molto poco.
La sera prepariamo le valigie per la partenza di domani per Kyoto e ripieghiamo su un ristorante italiano, aperto da un signore marocchino… diciamo mangiabile.
06/12/2010
Partenza per Kyoto con il grande treno veloce, lo Shinkansen. Dal tragitto in treno vediamo anche il monte Fuji, che come nei cartoni animati, ha la forma di un vulcano e sulla punta è coperto di neve. Il tragitto di due ore e trenta passa in fretta e il paesaggio alterna paesini di campagna a città e natura.
Arrivati a Kyoto dopo pranzo, prendiamo un buon caffè italiano in stazione e ci avviamo a piedi verso l’albergo, il Toyoko-inn Karasuma hotel, centrale, di poche pretese ed economico. Nei dintorni ci sono diversi posti dove poter fare colazione. Le stanze saranno libere dopo le 16, quindi ci aggiriamo nei dintorni e cominciamo ad apprezzare i tranquilli movimenti di Kyoto rispetto a quelli frenetici di Tokyo: le persone passeggiano e non corrono, la città ha numerosi templi, strade pedonali, è molto curata, si gira a piedi.
Per pranzo scegliamo un ristorante tradizionale Ganko Takasegawa Nijoen, ed anche un po’ turistico con cameriere vestite in abiti tradizionali, che offre una gran varietà di piatti molto buoni, ed ha un bel giardino in stile giapponese, da poter visitare.
Segnalo due negozi particolari per i turisti: uno è un negozio di artigianato sulle bacchette, quelle per mangiare, l’Hashi Gallery e l’altro un negozio di prodotti al miele molto particolari Sugi Yohoen, tra cui i “fruit honey”, miele liquido aromatizzato ai frutti da utilizzare per bevande fredde o calde, per guarnire dolci, o altro, buonissimo.
Tornati in albergo ci riposiamo e poi andiamo verso una zona dove c’è vita notturna, sempre raggiungibile a piedi, e ceniamo in ristorante con buoni piatti.
07/12/2010
Oggi è il giorno della dura prova di esame per uno dei componenti del gruppo di viaggio: l’esame per ottenere il terzo dan di karate. La giornata quindi per alcuni sarà un po’ più breve.
Nei pressi dell’albergo si trova una via molto commerciale, Shijo dori. Nei pressi c’è il mercato del cibo Nishiki, un mercato con una grandissima varietà di cibi, prodotti pronti e dolci, e di assaggi. Il mercato è veramente curioso, la sistemazione dei prodotti è impeccabile, la varietà dei colori cattura lo sguardo e finisce che passiamo qualche ora ad aggirarci tra i negozi, scattare foto e degustare.
Dopo il pranzo ci dividiamo, sportivi e fotografe: i primi vanno a riposare e le seconde a caccia di Geishe nel quartiere Gion.
Il quartiere non è lontano dall’albergo e si trova appena al di là del fiume. Si riconosce dal grande teatro di kabuki che si trova all’ingresso della zona. Il quartiere, al di fuori della strada principale, è caratterizzato da vie caratteristiche, in vecchio stile giapponese molto strette e con abitazioni in legno molto basse che ne definiscono i contorni, e da molti templi. Purtroppo nel poco tempo in cui siamo state in questo quartiere non abbiamo incontrato nessuna Geisha o aspirante tale, le Maiko.
Appena arrivate in albergo siamo pronte per andare alla palestra dove si terrà l’esame, un po’ fuori Kyoto. Le persone della palestra e della federazione ci accolgono molto amichevolmente. Prima dell’esame assistiamo ad una lezione con i bambini e poi comincia la pratica dell’esame, che dopo un paio d’ore, si conclude con successo. Filippo è diventato terzo dan di Karate! Tra l’entusiasmo, i complimenti, i festeggiamenti, è già molto tardi e torniamo verso Kyoto, cena veloce in camera con panini del Mac Donald e a letto che siamo sfiniti.
08/12/2010
Oggi si visita il tempio più suggestivo di Kyoto, il tempio Kiyomizu, che è più precisamente un complesso di templi buddhisti che dominano Kyoto dall’alto. Avventuratevi, se non soffrite di claustrofobia, al prezzo di 100 Yen, in un cunicolo buio che vi porterà ad una pietra particolare.
Pranziamo nei dintorni della stazione e scopriamo che è troppo tardi per visitare il tempio Kinkaku-ji. Poco male, continuiamo il giro di Kyoto e la ricerca di un bancomat funzionante: in Giappone i bancomat in maggioranza non funzionano con le carte internazionali. Prima di partire è meglio munirsi di contanti e documentarsi bene su queli bancomat accettano le carte internazionali. Non ci sono problemi invece per pagare con carta di credito nei locali e nei negozi, solo alcuni potrebbero richiedervi un sovrapprezzo ma accade molto di rado.
La sera andiamo a mangiare in un ristorantino vicino l’albergo, Donguri, che ha la particolarità di avere nel centro dei tavoli una piastra che viene scaldata e sulla quale vengono serviti i piatti ordinati che quindi rimangono caldi e continuano a cuocersi. I piatti sono diversi da quelli che abbiamo provato fino ad ora e sono molto buoni e a prezzi contenuti.
09/12/2010
La mattinata comincia presto per poter visitare il tempio Kinkaku-ji, il tempio d’oro. Il luogo è visitato da molte scolaresche che esercitano il loro inglese facendo delle domande agli stranieri che incontrano. La foto di gruppo con loro è chiaramente d’obbligo. Il tempio è molto suggestivo e si affaccia su un laghetto. Il giardino del tempio è carino, ma il giardino del tempio Ginkaku-ji, dove sono stata in un viaggio precedente, mi è piaciuto molto di più. Mi è dispiaciuto non aver trovato il tempo per visitarlo anche questa volta.
La nostra tappa successiva è Nara, antica capitale del Giappone, che si raggiunge da Kyoto in un’oretta. Dalla stazione si raggiunge a piedi il tempio buddista Todai-ji, il più importante della città, interamente in legno dove all’interno è presente la statua di bronzo del Buddha Daibutsu (Grande Buddha), la più alta del Giappoone.
I giardini nei dintorni del tempio sono abitati dai cervi che si aggirano liberi e chiedono cibo ai turisti. Ai poveri animali, sono state tagliate le corna perchè i turisti siano più sicuri.
Da lì ci dirigiamo verso i giardini Isuien, giardini in stile giapponese consigliati dalla guida, ma ahimè chiudono presto e non facciamo in tempo a visitarli. Facciamo giusto in tempo ad entrare nei giardini che si trovano affianco, gli Yoshikien Garden.
Il ritorno per Kyoto è un po’ più lungo dell’andata e la sera andiamo a mangiare nella zona dei ristoranti e dei locali di Kyoto. Qui il pesce è molto buono e anche la loro specialità di gelato al tè verde con azuki e pan di spagna e budino e mi sembra basta… buonissimo.
10/12/2010
E’ venuto il momento di salutare Kyoto e di tornare a Tokyo. Lo shinkasen ci proietterà verso la capitale nel primo pomeriggio e così abbiamo ancora un po’ di tempo per aggirarci nel centro di Kyoto.
Le cose che mi sarebbe piaciuto fare a Kyoto e che per mancanza di tempo sono mancate: incontrare una Geisha, andare a Takayama (una opzione era di arrivarci da Kyoto, dormire lì e poi proseguire per Tokyo), il sentiero dei filosofi (è una deliziosa stradina in mezzo alla vegetazione dove si incontrano diversi templi), un giardino zen (ad esempio al tempio Ryoanji dove si trova il giardino delle 15 pietre), la cerimonia del tè.
Arrivati a Tokyo dobbiamo ancora mangiare e ci buttiamo dentro Denny’s, un fast food americano che non ha piatti vegetariani per me.
Dopo ci dirigiamo sempre all’albergo Ryokan Kangetsu e ci diamo appuntamento per cena a Shibuya. Questa sera si va a mangiare Soba con tempura. Shibuya è una zona dove si possono trovare molti posti diversi per mangiare la sera e molti posti rimangono aperti fino a tardi.
11/12/2010
Oggi giornata senza gli uomini che si apprestano ad esistere all’evento dell’anno per chi è appassionato di arti marziali: la finale del K-1.
Noi fotografe decidiamo invece di girare la città a piedi partendo dal quartiere di Ueno e dal suo parco. La stazione di Ueno ferma proprio davanti all’ingresso del parco, che non è un vero parco, non ha molto verde, ma ha molti punti interessanti: musei, uno zoo, dei templi e un lago. Ci aggiriamo per il parco e oggi giornata festiva molti giapponesi si sono diretti qui. La passeggiata è piacevole, lontana dal trambusto che troviamo invece ad Akihabara, che raggiungiamo a piedi dal parco. Il quartiere dell’elettronica è affollatissimo e i negozi fanno a gara per attirare le persone, con cartelloni giganti fosforescenti o con ragazze vestite da cameriere dei fumetti che urlano e danno volantini agli angoli delle strade.
Superata la folla ci ritroviamo in strade deserte contornate da grattacieli. Ci stiamo dirigendo verso i Giardini imperiali.
Ai giardini imperiali è possibile accedere gratuitamente e visitare la zona attigua alla residenza dell’imperatore che è invece inaccessibile. I giardini imperiali sorgono nella zona dove in orgine fu costruito il castello originale, del quale rimangono solo le fondamenta.
Uscite dai giardini ci aggiramo per la zona cercando un caffè dove riposare e poi ci dirigiamo con la metro a Ginza, il quartiere dello shopping e del lusso. Qui ci sono i negozi delle grandi marche come Apple, Sony, Gucci, Dior e tanti altri, e per il Natale le strade sono addobbate con mille luci. Nei pressi del Sony Building sorgono diversi centri commerciali. In pratica la zona è un tripudio di gente che entra ed esce da un posto all’altro e non si può far altro che girare senza una meta precisa ed infilarsi in qualche posto e poi in un altro fino allo sfinimento.
La sera la passiamo nei pressi dell’albergo, la stanchezza oggi si fa un po’ sentire.
12/12/2010
Ultima giornata in Giappone.
Siamo sempre a Tokyo e il programma è di trascorrere una giornata tranquilla partendo da Shinjuku, girando per il quartiere tra viette e negozi.
Arriviamo al Tokyo Metropolitan Government Building (TMG) dove si può salire gratuitamente al 45° piano per avere una vista a 360° di Tokyo, fino a vedere il monte Fuji. Dall’alto la città fa un effetto strano e la quantità enorme di grattacieli e case non lascia respiro. Per un po’ contempliamo questa sequenza di parallelepipedi che non segue regole e cerchiamo di identificare uno dei posti che abbiamo visitato.
Nei pressi del TMG diamo un’occhiata in un altro grattacielo dove c’è un grandissimo orologio a parete con uno strano meccanismo alimentato dall’acqua.
La nostra tappa seguente è un posto per pranzare e poi lo Yoyogi Park, un parco molto vasto, una deliziosa area verde con un tempio. La visita a Yoyogi in realtà è anche finalizzata a incontrare la gioventù giapponese, in particolare i cosplay, ragazzi che si vestono come i manga, che ha questo parco come punto di ritrovo, ma in realtà non sembrano essercene molti in giro e incontriamo solo qualcuno che fa spettacoli e qualche ragazzo in abiti vistosi.
Dal parco ci muoviamo verso Shibuya, giriamo per il quartiere e ci soffermiamo in un caffè molto affollato. La cena è in un ristorante Giapponese molto buono, vicino la stazione. Ceniamo presto, dobbiamo fare le valige, ahimè.
13/12/2010
Partenza da Shinagawa alle 10.50 con il Narita Express e arrivo all’aeroporto di Narita alle 11.59 (terminal 1 per partenza con Alitalia). Il volo di 12 ore ci porterà a Roma nel tardo pomeriggio.
La vacanza giapponese è terminata.
CONSIGLI DI VIAGGIO:
per i vegetariani: se non parlate il giapponese, mangiare è un po’ un problema. I menù sono in giapponese, il personale non parla inglese, ed è difficile far capire cosa non si vorrebbe nel proprio piatto (e dire che si è vegetariani a volte non è comunque sufficiente). Nei ristoranti stranieri invece i menù sono sicuramente in inglese e di solito anche il personale lo capisce. Altrimenti, se si conosce il giapponese, come uno dei componenti del nostro gruppo, si scoprirà che il tofu si mangia in quasi tutti i ristoranti anche se non è tra i piatti principali, che la tempura di verdure è molto buona e che ci sono spesso, ma non sempre, delle buonissime cose da mangiare per vegetariani
per muoversi in Giappone: si consiglia di acquistare il Japan Rail Pass in Italia. E’ un pass esclusivamente per turisti, ad una tariffa molto buona, che consente di prendere per il periodo prescelto al momento dell’acquisto, i treni della linea JR senza comprare ulteriori biglietti. Il pass può essere usato anche per prendere lo Shinkansen, ma è necessario fare il biglietto qualche giorno prima, anche questo senza alcuna spesa ulteriore.
per muoversi a Tokyo: consiglio la Suica card una tessera prepagata che consente di prendere la metro e il JR senza dover comprare ogni volta il biglietto, che è uno spreco di tempo e una notevole richiesta di monete. C’è anche un’offerta molto conveniente nell’acquisto della Suica card e di un biglietto andata e ritorno con il Narita Express.
per muoversi a Kyoto: se non ricordo male anche qui va bene la Suica card, ma comunque ci si può comodamente spostare anche a piedi, le distanze non sono molto grandi ad eccezione della visita per qualche tempio. La metro qui è molto cara, mentre i taxi hanno prezzi abbordabili, da prendere in considerazione.
dormire: i prezzi per dormire non sono molto convenienti come nel resto dell’Asia ma ci sono delle valide soluzioni a prezzi non molto alti. Bisogna avere un po’ di pazienza e cercare, nel caso contattateci su peopletravelling@gmail.com e vi aiuteremo a trovare le soluzioni più convenienti del momento. La zona dove dormire non è un problema per il Giappone, i quartieri sono tutti molto tranquilli e la criminalità è quasi inesistente, per cui per scegliere un albergo valutate la distanza dalle cose che più vi interessano perché comunque spostarsi in metro e dover fare dei cambi porta via un po’ di tempo che per chi ha poco tempo a disposizione può essere prezioso.