In viaggio con due gemelli o con bambini si può e si scopre un nuovo modo di viaggiare e di vedere il mondo.
La mia vita si divide in un prima e un dopo: prima dei gemelli e dopo. Ed anche il mio essere viaggatrice ha quella stessa linea di demarcazione.
Ma eccomi qua, che provo a ricominciare e a fare le cose in modo diverso, ché non posso fermarmi. Due gemelli hanno cambiato la nostra vita, i nostri ritmi e le mie necessità, ma la voglia di viaggiare è sempre tanta e si aggiunge anche la voglia di far scoprire loro il mondo che c’è là fuori.
E’ dura, a volte molto dura, partire tutti e quattro. A volte ce ne siamo pentiti e spesso siamo tornati esauriti ed esausti dal viaggio, ma non mi sono ancora data pervinta. In questi tre anni della loro vita non abbiamo viaggiato quanto ho fatto nella mia vita di prima, ovvio, ma abbastanza; insomma a un certo punto sapevamo che non avremmo rinunciato a spostarci e muoverci e ci siamo fatti coraggio, non confidenti nella riuscita, che infatti a volte è stata pessima: Lucca, Argentario, Strasburgo, Bolzano, Trentino e Alto Adige, Pescasseroli, Sardegna, il nostro agriturismo preferito in toscana, Copenhagen. Queste sono state le mete più o meno lunghe, e poi ci sono state anche quelle giornaliere, nei dintorni di Roma.
Ad ogni viaggio anche la pianificazione non è semplice e spesso inutile, ma due bambini hanno delle esigenze che vengono prima del viaggio, per cui così come ho ridimensionato la mia vita di tutti i giorni, così ho ridimensionato i miei viaggi e plasmati a misura di bambino.
In tutti questi anni di girare per il mondo, magari averlo visto tutto, ho assaporato cose che non posso scordare nè mettere da parte, e che mi dicono che c’è tanto altro lì fuori, che se mi fermo mi perdo troppe cose. E mi piacerebbe che anche i miei bambini crescessero con tanta curiosità, che spero di stimolargli mostrando loro il mondo oltre le mura di Roma.
Così si riparte, in salita, in discesa, in piano, ma riparto. Preparo enormi valigie, porto tutto il possibile e impossibile per loro e scordo molte delle cose che servono a me, cerco di organizzare la giornata sulla base degli orari in cui avranno sonno, che qualcosa da mangiare non gli piacerà, che dovrò rinunciare a vedere qualcosa che era proprio lì dietro, sopportare qualche pianto in più per qualcosa che non va come dicono loro. Ma sarò con loro in un posto nuovo o in uno che mi ha lasciato un bel ricordo, collezionerò delle foto con i loro sorrisi, gli racconterò di quando siamo stati al parco di Pinocchio e poi siamo andati a Lucca a fare un giro delle mura in bicicletta e Sofia non voleva salire sul carrello attaccato alla bici e poi dopo non voleva più scendere. E di quando siamo stati a Legoland o sul trenino del Renon sopra Bolzano, o di quando abbiamo passeggiato nel bosco delle fate e abbiamo trovato una cascata altissima. O a Strasburgo che Leonardo si è disperato per tutta la vacanza che me l’ha fatta andare di traverso, ma la città era comunque bellissima sotto Natale e a Sofia piacevano gli orsi bianchi, a deorazione natalizia sulle case, e gli gridava, scendete giù!
A tutte le mamme che pensano che sia faticoso e difficile, bè lo è… ma non impossibile!