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Friuli e Slovenia in auto – Luglio 2013

Il connubio Friuli Venezia Giulia e Slovenia si è dimostrato una scelta azzeccata e che ha portato tante sorprese e ha fatto sì che la vacanza fosse un vero successo.

In circa due settimane e mezzo abbiamo girato nella parte più ad est del Friuli e in quella della Slovenia che si affaccia in Italia.

E’ metà Luglio e per il viaggio mi sono documentata ma ho prenotato solo due posti, per il resto vediamo come ci sentiamo ispirati.

Slovenia
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La prima tappa sarà più che altro una sosta, ed abbiamo scelto l’area del Parco del delta del Po in Emilia Romagna, presso l’Agriturismo Val Campotto (recensione su tripadvisor). La zona è interessante dal punto di vista culturale in quanto poco distante da città come Ferrara e Bologna e molto dal punto di vista naturalistico. Purtroppo la nostra permanenza è veramente breve e riusciamo solamente a fare un giro per i campi dell’agriturismo e a fare visita agli animali che si trovano nella fattoria didattica.

A Trieste, dove dormiremo per tre notti, giungiamo verso l’ora di pranzo. L’appartamento del residence in cui alloggiamo (Residence San Giusto – recensione su tripadvisor) è spazioso e ben attrezzato anche per cucinare. Da lì ci incamminiamo verso il Castello San Giusto, dove vista la posizione alta si riesce a scorgere una parte di Trieste, e dove si può visitare il castello e la chiesa. La zona del castello ha dei resti romani all’aperto, ed un moumento ai caduti. Da lì con delle scale si scende verso la parte bassa di Trieste ed in breve ci ritroviamo al centro storico e sul lungo mare. Nel primo pomeriggio la città è vuota, pare che siano tutti al mare, e ci concediamo una tranquilla passeggiata sul lungo mare e poi nell’interno e verso le 18 cominciamo a comparire i triestini. Dopo aver fatto un ampio giro, decido che la città ha deluso le mie aspettative. Sono sicuramente belle la piazza Grande dell’Unità d’Italia e la sua posizione, i dintorni, ma il centro storico e il lungo mare non mi hanno particolarmente colpito.

Da Trieste si raggiungono in breve tempo le Grotte di San Canziano (Grotte di Škocjan) che si trovano in Slovenia. Le grotte sono bellissime e la visita guidata spiega bene come si sono formate e il contesto geologico della zona. La vista più affascinante è il fiume Reka che scorre all’interno e continua a scavare le grotte lungo il suo percorso, visibile da un’altezza di qualche decina di metri attraversando un ponte. E non ultima sorpresa è il proteo, anfibio abitante delle grotte che si può conoscere in un acquario situato lungo il percorso.

Per percorrere le autostrade Slovene è necessario esporre un tagliando, chiamato Vignetta, sulla macchina. Il tagliando si può acquistare nelle tabaccherie di Trieste ed il prezzo varia dipendentemente per quanto tempo serva.

Di ritorno dalle grotte facciamo visita a Porto Rose, luogo di mare che non ha spiaggia e non è neanche una località marittima degna di nota, e alla Risiera di San Sabba a Trieste, un campo di concentramento italiano, ai margini della città di Trieste, vicino al centro abitato. Il luogo è visitabile gratuitamente ed è possibile richidere l’audio guida, mi sembra per 2€, che spiega con dettaglio il contesto storico, come è stato creato il campo di concentramento e come veniva utilizzato. Una mostra finale di oggetti o documenti, completa la visita di un luogo che è necessario vedere.

Per il giorno seguente, siamo al quarto giorno di visita, abbiamo prenotato un’escursione di snorkeling presso la Riserva marina del Castello Miramare di Trieste curata dal WWF.

Visto che la visita è per le due del pomeriggio, passiamo la mattinata a visitare il Castello di Miramare ed a girare per i suoi giardini. Il Castello è piccolo, visitabile all’interno, ed ha una bellissima vista sul golfo di Trieste, grazie alla sua ottima posizione.

Quando si avvicina l’ora dell’escursione ci avviciniamo al centro della riserva marina, nei giardini del castello, e lì dopo una piccola attesa, ci presentano gli abitanti della riserva che forse incontreremo nell’escursione e ci danno tutta l’attrezzatura, muta, pinne e maschere.

Purtroppo si sta alzando un po’ di vento da mare ed il mare è un po’ mosso, così la nostra gita non ha una visibilità ottima, ma incontriamo comunque moltissimi pesci e ci godiamo la bellezza della costa sottomarina nell’area della riserva.

Terminata la visita, un po’ affamati ci dirigiamo al centro di Trieste, troviamo un posto per mangiare e facciamo una passeggiata nel centro.

Il giorno seguente (quinto giorno) lasciamo Trieste e ci dirigiamo verso Ljubljana. Abbiamo previsto di fare una sosta lungo la strada alle Grotte di Postumia, in sloveno Postojnska Jama, ed al castello di Predjama.

L’ingresso alle grotte è molto caro, 22,90€ a persona, ma visto che hanno un gran risalto, paghiamo il biglietto e speriamo ne valga la pena. Il sito è ben organizzato e le visite puntuali. All’ingresso si sale su un trenino che porta all’interno delle grotte per qualche chilometro, e da lì poi si prosegue a piedi con una visita guidata nella propria lingua. Le spiegazioni sono molto interessanti, il percorso ben fatto anche se molto artificiale, e le grotte sono bellissime e lasciano senza fiato. Sconsiglio vivamente il pranzo fuori dalle grotte in quanto carissimo e di scarsa qualità.

Dalle grotte ci dirigiamo verso il vicino castello di Predjama attraversando la campagna della zona, verde e incontaminata. Vediamo il castello solo dall’esterno, particolare per la sua posizione incastonato sul costone di una montagna. La campagna circostante è un’oasi di pace.

Finalmente arriviamo a Ljubljana e soggiorniamo all’hotel Meksiko (recensione su tripadvisor) appena fuori dal centro, meno di 10 minuti a piedi.

Ljubljana è una cittadina incantevole, molto tranquilla in quanto il centro è chiuso al traffico, e piacevole da visitare. L’architettura ha lo stile delle città nordiche, ha ampi spazi per incontrarsi, per prendere un caffè, per il mercatino, si gira facilmente in bicicletta ed il lungo fiume, su cui la città si affaccia, è pulitissimo e molto frequentato grazie alla moltituidine di locali che vi sono e  vari posti dove riposarsi o rilassarsi.

Il resto del centro è costituito da bei vicoletti; una strada in salita sembra portare fino al castello, ma ormai è buio e tralasciamo questa visita. Per cenare al centro c’è l’imbarazzo della scelta e la sera la città si anima lungo il fiume.

Il giorno seguente prenotiamo una visita gratuita della città con Ljubljana Free Tour, che parte dal centro alle 11. La visita è tenuta da due ragazzi in inglese, dura circa un paio d’ore e racconta della città, della storia e della vita di Ljubljiana e ci fa conoscere degli angoli e dei particolari nascosti della città. Non c’è che dire, veramente una bella visita.

Il giorno seguente lasciamo Ljubljana ben soddisfatti della visita, e ci dirigiamo verso Bled, facendo una breve sosta lungo la strada a Skofja Loka. E’ un’antica cittadina dominata da un castello del ‘500 circondata da una verdeggiante campagna. Piacevole una passeggiata fino al castello, tra i vicoli e fare una pausa al bar nella piazzetta principale.

In breve raggiungiamo Bled, a soli 54 Km da Ljubljana, ed il lago è incantevole come mi aspettavo. L’albergo (Hotel Kompas, recensione su tripadvisor) si affaccia sul lago e tra i servizi offre la piscina all’aperto da dove si può godere una bella vista. Il paese è quasi inesistente, costituito dagli alberghi intorno al lago, dal lago, ristoranti e un piccolo centro commerciale. Ma la zona del lago è veramente incantevole, con il castello che lo sormonta e l’isoletta nel centro, ed è bello farvi una passeggiata di giorno e di notte, grazie ad un bel percorso illuminato. Bled è anche una buona base per visitare il Parco Triglav e cerchiamo in giro di raccogliere informazioni, ma sono più quelle che rimedio su internet, che quelle che riesco ad avere dal centro informazioni o dall’albergo.

Le cose che si possono fare e vedere a Bled sono:

– passeggiata intorno al lago e salita fino al castello (possibile a piedi o in macchina) e relativa visita se interessati

– noleggiare una bicicletta e fare un’escursione nel Parco Triglav; il noleggio delle bici è possibile nel piccolo centro commerciale di Bled e forniscono anche informazioni dettagliate ed interessanti per i circuiti da fare. Noi abbiamo optato per il “Radovna Cycle Route” di circa 17 Km (più altri 17 Km per il ritorno): la parte più dura di questo percorso, quasi totalmente pianeggiante, è raggiungerlo, in quanto sono circa 4 Km totalmente in salita da Bled, su strada (molto poco frequentata). Giunti al parco ed all’inizio del percorso, il paesaggio tra la campagna e le montagne è stupendo, la pista per le biciclette tenuta benissimo ed il percorso ben tracciato, con degli “info point” intermedi descritti nell’opuscolo del percorso, che indicano dove siete e racconta delle particolarità del posto dove siete. Quasi al termine del percorso consiglio vivamente una sosta al ristorante / fattoria Farm Psnak, che offre un’ottima cucina locale a prezzi eccellenti, nel pieno della campagna del parco.

– escursione per visitare il canyon Mostinca, scavato dal fiume omonimo; non semplice da trovare, bisogna seguire le indicazioni per Stara Fuzina e in caso chiedere al centro informazioni della zona che ci ha dato indicazioni precise per il parcheggio a pagamento, per accedere all’escursione (anch’essa a pagamento). Si impiegano circa due ore per arrivare al termine del percorso ed un po’ meno per il ritorno. Il percorso è abbastanza semplice e molto interessante, ci sono diversi punti in cui ammirare il canyon e il fiume cristallino che vi scorre. Poco prima del termine dell’andata del percorso ci imbattiamo in un ristorante / fattoria dove anche qui assaggiamo della buona cucina locale. Poco più avanti troviamo la cascata che segna la fine del percorso.

– visita al lago Bohinj, lago dal colore blu circondato dal verde e dalle montagne, meta dei locali per concedersi un bagno estivo

– direzione Kranjska Gora, ci siamo inerpicati in auto verso il monte Vrsic, con l’intento di raggiungere Trenta, ma la strada ci ha fatto desistere e ci siamo fermati proprio nei dintorni di Vrsic, zona presidiata nella prima guerra mondiale, e che riporta testimonianze di fortini dei soldati che stazionavano lì di guardia. Qui ci si trova in piena montagna, si possono seguire dei sentieri che portano in dei punti dove si può godere una bellissima vista e mangiare a uno dei due ristoranti. Da lì partono anche dei sentieri impegnativi che costeggiano e salgono sulle altre vette, ma è sicuramente necessario essere ben attrezzati e partire di buon ora, non sono escursioni amatoriali.

– tante tante altre escursioni da fare: il parco Triglav offre veramente molto a livello naturalistico tra montagne, campagna, fiumi, laghi, cascate ed è tutto ben organizzato e segnalato, anche se in alcuni casi i sentieri vengono fatti pagare. Vale quindi la pena spendere un po’ di giorni in questa zona.

Laciato il lago di Bled torniamo in Italia tenendoci però vicino al confine e scegliamo Tarvisio, soggiornando a Valbruna, nel delizioso Hotel Valbruna Inn (recensione su tripadvisor). Tarvisio ha il vantaggio di trovarsi vicino all’autostrada e si trova in una splendida zona edlle dolomiti friulane. Oltre la foresta millenaria di Tarvisio, anche qui si possono fare tantissime escursioni di vario genere.

La direttrice dell’albergo ci dà suggerimenti e indicazioni utili per conoscere la zona:

Laghi di Fusine, sono due laghi splendidi, il lago Superiore ed il lago Inferiore, entrambi raggiungibili in auto. Da lì si possono fare delle passeggiate intorno ai due laghi e seguire dei sentieri

– sentiero 611, attraversando un bel bosco a tratti in salita, raggiungiamo il rifugio Greco. Bellissima passeggiata.

– sentiero 616, con un percorso in salita ed a tratti abbastanza impegnativo per noi,  raggiungiamo il rifugio Pellarini a quota 1499 mt. La vista lungo il percorso e la posizione del rifugio a ridosso dei picchi delle Alpi Giulie, ripaga la fatica, ed anche il pranzo presso il rifugio

borgo di Lussari (su Tripadvisor), raggiungibile in cabinovia o con un sentiero. Noi per riprenderci dalle fatiche dei giorni precedenti siamo saliti in funivia. Bel borgo, ottimo posto per un pranzo all’aperto presso uno dei tanti locali che ci sono, e fantastica la vista che si può ammirare.

lago del Predil, con l’acqua dal colore blu e turchese nella quale si rispecchiano le montagne verdi che lo circondano; un tuffo in estate può essere piacevole!

cave del Predil, è un museo dove si può visitare una miniera e il museo della guerra. Per visitarla telefonare prima, perchè noi l’abbiamo trovata chiusa (Cave del Predil)

Il nostro viaggio prosegue con un cambio di alloggio, e siamo a Cividale del Friuli all’agriturismo Al Bosco Romagno (recensione su tripadvisor). La zona nei pressi dell’agriturismo e di Cividale è coperta da vigneti e ci sono molte aziende di produzione dei vini locali che offrono degustazioni.

Cividale è un borgo molto interessante da scoprire; si affaccia sul fiume Natisone offrendo dei bei paesaggi e merita la visita al Tempietto Longobardo sito nel Monastero di Santa Maria in Valle.

Consiglio il ristorante Antica Trattoria Dominissini, con posti all’aperto in una bella location.

Da Cividale, in un giorno di estrema calura, ci siamo spostati di nuovo verso la Slovenia, in particolare sul fiume Isonzo, che nella parte slovena si chiama Soca, poco dopo Kobarid (ex-Caporetto). Da lì abbiamo fatto seguito un bel sentiero che costeggia il fiume dai colori strabilianti che variano dal blu, al verde, al turchese, fantasticamente balneabile; il sentiero porta alla cascata Kozjak, che si trova in una sorta di grotta all’aperto, insomma un luogo molto suggestivo e rinfrescante.

Di ritorno dalle cascate proseguiamo in macchina e dopo la sosta del pranzo, arriviamo alle gole di Tolmin: un sentiero costeggia le forre della Tolminka (le gole scavate dal passaggio del fiume) in un ambiente immerso nel verde e che fa mostra del miracolo della natura che cambia al passaggio del fiume, dopo migliaia e migliaia di anni, lasciando dei paesaggi incantevoli. Questa è stata la nostra ultima visita in Slovenia.

Sempre da Cividale, si raggiunge in breve tempo Palmanova, città famosa per la forma delle sue mura a stella, ma che non mi è piaciuta affatto e non consiglio come visita, e Aquileia, località famosa per la quantità di rovine romane presenti e per la Basilica che contiene un mosaico pavimentale ancora in buono stato.

Conclusioni:

Il viaggio è stato lungo, mai troppo, e con numerose tappe che ci hanno portato a visitare una gran quantità di luoghi immersi nella natura. La bellezza della Slovenia e delle Alpi Friulane ci hanno lasciato a bocca aperta. Sono luoghi che si girano facilmente e l’ospitalità turistica è molto buona, anche se in Slovenia molte volte fanno pagare anche i sentieri naturalistici se ad esempio portano a una cascata, adatto quindi sia a famiglie che a coppie.

Sicuramente la Slovenia sta imparando molto bene a sfruttare le sue possibilità turistiche offrendo servizi e informazioni, anche se devono ancora crescere, ma sono sicuramente un passo avanti rispetto all’Italia.

Il Friuli ha un bel portale turistico, ma la cosa migliore a volte, è affidarsi alle persone del posto. Noi abbiamo avuto dei riscontri notevoli, specialmente nelle zone di montagna.